
Special: quando l’importante è essere speciali, non essere diversi
Proprio quando sembra che non ci siano altre storie da raccontare, che si sia già detto quasi tutto circa grandi e piccoli temi del mondo, ecco una voce fuori dal coro che racconta con onestà e delicatezza le difficoltà della vita di un uomo disabile affetto da lieve paralisi cerebrale in un mondo che sembra girare vorticosamente senza mai fermarsi.
Nonostante la serie non spicchi per la sua lunghezza (conta 8 episodi dalla durata di 15 minuti ciascuno, che ben si prestano al binge-watching) e una certa amatorialità che suscita a tratti tenerezza, Special conquista per l’universalità delle sue tematiche e per il modo in cui riesce ad empatizzare con lo spettatore, coinvolgendolo senza annoiarlo in una storia che ha tanto da raccontare.
Si tratta di una comedy romanzata che prende come punto di riferimento l’autobiografia di Ryan O’Connell I’m Special: and other lies we tell ourselves. L’impatto del romanzo ha convinto Jim Parsons (il buon vecchio Sheldon Cooper di The Big Bang Theory) e suo marito Todd Spiewak a realizzare la serie tramite la loro casa di produzione That’s Wonderful Productions, con O’Connell nelle vesti del protagonista Ryan Hayes, un ragazzo gay affetto da lieve paralisi cerebrale che, stanco di vivere secondo le esigenze della madre e soprattutto di essere compatito da chiunque incontri per strada, decide di cambiare identità e di iniziare a condurre una vita “normale”.
Dopo anni trascorsi recluso a vergognarsi del suo orientamento sessuale e della sua disabilità, Ryan scopre finalmente che cosa voglia dire sentirsi libero da sé stesso: grazie a un banale incidente d’auto ha l’opportunità di lavorare come blogger presso la rivista online Eggwoke, impiego che gli permetterà poi di comprare casa e andare a vivere da solo; ultima, ma non per importanza, l’emancipazione sessuale, che vive grazie ad un appuntamento con un gigolò in una delle scene più esplicite, ma al contempo delicate, della serie. Tuttavia, come dichiara Ryan O’Connell in merito, non serve essere affetti da paralisi cerebrale per empatizzare col personaggio, poiché le percezioni estreme di sé, i dubbi nei rapporti interpersonali, il desiderio di libertà e il bisogno di definirsi al di fuori della sfera famigliare sono universali.
In una quotidianità che cerca di reinventarsi senza mai riuscirci completamente, Special sceglie tutto ciò che di poco originale per dare sostanza alla narrazione e lo fa attraverso i suoi personaggi: un capo perfido, instabile e dipendente dagli psicofarmaci, le finte amiche dei college che non si presentano al momento necessario, e infine la collega grande dispensatrice di lezioni di vita verso sé stessi e il proprio essere speciali. Ebbene sì: proprio queste donne diventano, assieme a Ryan, le protagoniste della serie. Kim (Punam Patel) prende Ryan sotto la sua ala, interpreta per lui le dinamiche lavorative in redazione, lo aiuta a mettersi in gioco in contesti sociali che Ryan crede destinati a coloro che «ricevono le focaccine gratis». E un altro dei rapporti cruciali all’interno della storia è quello tra Ryan e sua madre, Karen (Jessica Hecht), un’infermiera dolce e di buon cuore che ha sviluppato un irrimediabile rapporto di co-dipendenza col figlio. Una lancia va spezzata anche a favore di Olivia (Marla Mindelle), il suo capo, che nonostante abbia più volte dimostrato scarsa etica riesce a colpire Ryan nel suo punto debole, la disabilità: solo grazie a lei il protagonista riconosce di essere incapace di accettarsi, quasi manifestando un rifiuto, anzi perfino un senso di superiorità, rispetto alle disabilità degli altri. A lei, così instabile e problematica, spetta il compito di penetrare il ragazzo nel profondo e svelare una dura verità: Ryan non ha bisogno di essere coccolato, ma trattato con durezza, per poter finalmente iniziare ad amarsi. Ryan comprende così che è arrivato il momento di smettere di nascondere la propria disabilità e iniziare a vivere davvero a partire da ciò che lo rende speciale, non a dispetto di ciò che ritiene lo renda diverso.
Attualmente Netflix non ha ancora annunciato se Special verrà rinnovata o meno. Il finale aperto della prima stagione lascia spazio a una continuazione. Special ha conquistato pareri favorevoli presso la critica televisiva americana, totalizzando un punteggio pari all’80% di “bontà” (fresh) su Rotten Tomatoes e un 65% sull’aggregatore di recensioni MetaCritic, mentre il punteggio medio assegnato dagli utenti è di 7.3/10.
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