
Tra fantascienza e citazionismo: “Ready Player One”
Nella storia del Cinema, sin dagli esordi, non è inconsueto imbattersi in alcuni accoppiamenti propizi destinati a diventare indissolubili e, soprattutto, garanzia di successo al giudizio della critica e al grande pubblico: tra questi, impossibile non pensare al binomio Spielberg e Cinema fantascientifico. Ready Player One, pellicola distribuita sul suolo italiano a partire dal 28 marzo 2018, rientra perfettamente all’interno di questa fortunata combinazione, inserendosi a pennello nella lunga sequela di opere del cineasta che sono divenute un inno al potere e alla forza dell’immaginazione. Adattamento cinematografico tratto da un’opera letteraria omonima del 2010 dello scrittore statunitense Ernest Cline (che, tra l’altro, firma anche la sceneggiatura insieme a Zak Penn), il film ci proietta nel disastrato mondo futuro del 2045: una vera e propria distopia in cui i danni provocati dall’inquinamento ambientale, da una popolazione eccessivamente abbondante e dalla miseria dilagante portano il mondo intero sull’orlo del caos più totale.
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L’articolo è stato pubblicato il 5 maggio 2018 sul sito http://inchiostro.unipv.it
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