
La narrazione in “How to get away with murder”
Ho a lungo cercato la formula che più mi convincesse nel complesso sistema narrativo della serialità televisiva. Ho ritenuto per tempo che l’intreccio di voci di Game of thronespotesse essere d’eccellenza, fino alla totale disfatta delle ultime stagioni, governate non da un sadico senso dell’humor (che alcuni hanno issato come stendardo), ma da una (in)completa prevedibilità degli eventi, ormai non sufficiente. Ho pensato alla temporalità cinematografica di Breaking bad, quella lentezza fastidiosa ed ipnotica che ha spesso operato una sofisticata selezione naturale degli spettatori; eppure, nonostante il sapore permanente sulle labbra, non mi ha convinto. Ho conosciuto serie di una linearità piacevole e semplicissima, quando la complessità ha smesso d’affascinare, quando l’enigma non solo diegetico ma anche tecnico aveva stancato. A quel punto ho riesumato un consiglio dimenticato. Suggeriva, durante l’inverno di Gotham e True detective 2, la visione di How to get away with murder – Le regole del delitto perfetto, che dall’oscena traduzione italiana si prestava a interferenze semantiche tra un C.S.I. da una parte e Criminal mind dall’altra, con le quali nulla ha a che fare.
Clicca qui per continuare a leggere l’articolo.
L’articolo è stato pubblicato il 18 aprile 2017 sul sito http://inchiostro.unipv.it/
Birdmen Magazine nasce nel 2015 da un gruppo di studenti dell’Università di Pavia, spinti dalla volontà di raccontare e indagare il cinema, le serie e il teatro. Oggi è una rivista indipendente – testata giornalistica dal 2018 – con una redazione diffusa e una sede anche nella città di Bologna.
Aiutaci a sostenere il progetto e ottieni gli esclusivi contenuti Birdmen Premium, tra cui le nostre masterclass mensili: associati a Birdmen Magazine – APS, l’associazione della rivista. I soci 2021 ricevono a casa anche il nostro nuovo numero cartaceo annuale!