
Godzilla vs Kong: recensione tra asce fantasy e raggi atomici
Eccoci finalmente alla recensione di Godzilla vs Kong: la storia iniziata 8 anni fa avrà trovato una degna conclusione? Prima di cominciare è mio dovere avvisarvi però: questa recensione contiene spoiler!
Cominciamo facendo un passo indietro: siamo nel 2014 ed è appena uscito in rete il trailer del nuovo Godzilla. Ogni fan non sa se essere in hype (l’ultimo round era stato nel 1962 dopotutto) o temere di vedere un’americanata stile Godzilla del 1998.
Una volta finita la proiezione ero contento di aver visto il nostro kaiju preferito al cinema (un privilegio che con i film nipponici ci è stato praticamente sempre negato), però il poco screen-time di Gojira e i kaiju “MUTO”, non molto iconici, non me lo fecero apprezzare in pieno.
Il secondo capitolo arrivò nel 2019 e i trailer emanavano un’atmosfera ben diversa con kaiju storici quali Rodan, Mothra e soprattutto King Ghidorah. Redesign azzeccati, l’imponente Ghidorah che fa tremare il mondo e poi il nostro dinosaurone atomico che combatte al massimo grazie al sacrificio di Mothra. La conclusione, insieme ai credits, è spettacolare, con una cover di Go Go Godzilla dei mitici Blue Oyster Cult : davvero un tocco di classe. Il secondo film rimane per me il migliore della tetralogia, e occuperebbe una bella posizione anche in una classifica con tutti i film di Gojira.

Dopo altri 2 anni eccoci qui: i primi trailer ci hanno subito caricato d’attesa per questo scontro epocale, ma ci sono da fare alcune precisazioni. Anche se probabilmente quasi nessuno lo sa, per capire a pieno questa saga bisognerebbe leggere i fumetti ufficiali della Legendary Pictures. È interessante un universo narrativo che si espande, ma forse valeva la pena spiegare meglio i nodi di trama direttamente nelle pellicole.
La sequenza completa per chi volesse sapere tutto tra fumetti e film è: Godzilla Awakening – Kong Skull Island – Godzilla – Godzilla Aftershock – King of the monsters – Dominion – Kingdom Kong – Godzilla vs Kong. Per Kong abbiamo poi l’essenziale Birth of Kong, che ci spiega perché Kong è solo e perché è arrabbiato con i rettili bipedi.

Chiariamo subito una cosa per questa recensione: Godzilla vs Kong ci regala combattimenti incredibili, tra i migliori realizzati in questo monsterverse. Se c’è una cosa infatti che è davvero da apprezzare è tutta la componente stilistica degli scontri: i neon di notte in un’atmosfera quasi cyberpunk e soprattutto le tantissime scene diurne, con una CGI di tutto rispetto. Ce le meritavamo: la notte e il buio accompagnano da sempre questi film, perché ovviamente alleggeriscono molto il carico di effetti speciali, abbattendo quindi i costi. La sensazione però, una volta conclusa la visione, è che ci fosse troppa carne sul fuoco.
Il film è diviso classicamente in due trame parallele (più una terza accennata qua e là), che vanno poi a ricongiungersi. Cominciamo con Kong: il nostro scimmione incarna la forza della natura nella sua forma più pura di difesa del territorio e attaccamento al proprio habitat. Con l’elemento poi molto umano del rapporto con la superstite Iwi, Kong diventa scudo dei deboli e quindi “l’eroe” della terra (rubando il titolo a Godzilla, tiè).

Godzilla invece è la parte distruttiva dell’equazione: anche se nel film non viene spiegato, nel fumetto prequel vediamo due cose. La prima è che Goji vaga per la terra mantenendo l’equilibrio tra i kaiju che si sono liberati alla fine del secondo film. La seconda è che l’energia di Kong, suo antico rivale, e quella di Ghidorah, non del tutto scomparsa, lo portano a essere più irritabile, diciamo. Non è campata per aria la sua furia, difatti l’elemento veramente di “Caos” è rappresentato dal vero nemico: Mechagodzilla, che va a completare il quadro.

Ma veniamo ora alla parte succosa della recensione di Godzilla vs Kong: i round, nella pellicola, sono 3. Godzilla e Kong se le danno di santa ragione e anche se si intuisce molto facilmente chi avrà la meglio nei vari round tutto ha un buon ritmo.
Ci sono però degli elementi che stonano: uno è la componente umana, con un cast che soprattutto nelle scene legate a Godzilla porta davvero pochissimo e risulta anche un po’ irritante (sì, sto guardando anche te, Millie Bobbie Brown e il tuo amico “linea comica”). Chiariamo: so che i personaggi umani nei film di kaiju hanno raramente uno spessore tale da essere ricordati, però in una pellicola conclusiva ad alto budget forse ci si poteva sprecare di più.
Il secondo elemento che fa storcere il naso è la costruzione degli eventi narrati: dalla sala del consiglio dei Kong, con il ritrovamento dell’ascia già preannunciata in trailer e poster, fino all’entrata in scena di Mechagodzilla.

Entrambe le cose meritavano più spazio, mentre in questo modo il risultato è molto compresso e la sensazione è che si sia perso qualcosa. Su Mechagodzilla poi una cosa che rimane poco chiara è l’uso del DNA di Ghidorah: perché? Non valeva la pena a questo punto ricostruire Ghidorah e mettere in scena MechaKingGhidora? Il figlio di Serizawa che pilota il mecha alla Pacific Rim poi è un personaggio che poteva essere interessante, ma è lasciato a sé stesso.

Concludendo, tra round acquatici (con riferimenti a Evangelion per chi vuole vederli), lotte in città devastate e scontri in terre leggendarie, questa pellicola riesce nel suo intento di intrattenere. Godzilla vs Kong è quindi un film estremamente godibile, ma con un finale tiepido, al tramonto, con le creste di Gojira che si inabissano nell’oceano. Noi speriamo che possano tornare presto in superficie, perché il monsterverse ha ancora tanto da raccontare e sarebbe davvero un peccato abbandonarlo dopo 4 pellicole.
In ogni caso, come sempre, il re dei Kaiju vive!
Dal 2015 Birdmen Magazine raccoglie le voci di cento giovani da tutta Italia: una rivista indipendente no profit – testata giornalistica registrata – votata al cinema, alle serie e al teatro (e a tutte le declinazioni dell’audiovisivo). Oltre alle edizioni cartacee annuali, cura progetti e collaborazioni con festival e istituzioni. Birdmen Magazine ha una redazione diffusa: le sedi principali sono a Pavia e Bologna
Aiutaci a sostenere il progetto e ottieni i contenuti Birdmen Premium. Associati a Birdmen Magazine – APS, l‘associazione della rivista
[…] di quell’occasione sprecata. Inoltre, ho dovuto doppiamente ricredermi perché a seguito di Godzilla Vs Kong, è stata annunciata anche una serie anime dedicata allo scimmione di Skull […]