
The Arcadian: gli abbandonati dalla fantascienza
Arriva finalmente in Italia The Arcadian, film indipendente fantascientifico del 2011, secondo film (dopo Fashionista di Simon Rumley) ad essere distribuito dalla nuova etichetta The Dark Side Of Movies, nata dalla collaborazione tra il Ravenna Nightmare Film Festival e la piattaforma italiana di streaming CINEMAF, su cui sarà disponibile fino al 30 giugno 2020.
Il regista, Dekker Dreyer, ha iniziato la carriera come fotografo, avvicinandosi poi al cinema con il cortometraggio Closed Circuit, strettamente collegato a Naqoyqatsi di Godfrey Reggio. Si occupa inoltre di diversi altri progetti, passando per libri, graphic novel e serie televisive, diventando infine negli ultimi anni uno dei pionieri dell’intrattenimento in realtà virtuale.
La didascalia all’inizio di The Arcadian ci racconta la premessa fantascientifica del film: gli umani più ricchi e fortunati hanno abbandonato e trasceso la loro forma corporea, abbandonando la Terra per esplorare l’universo, sotto forma di incorporei dati senzienti. Numerose opere hanno trattato temi simili nella fantascienza, con il cyberpunk e il suo interesse per il transumanesimo, l’intervento di incredibili tecnologie futuristiche nell’evoluzione della specie umana; a Dreyer interessano però tutti gli altri, gli umani rimasti indietro, costretti ad abitare, divisi in Clan, in una distopia apocalittica in cui sono diffuse criminalità e schiavitù.
Astrid (Deshja Driggs) e il marito Erik (Rob Gorden) cercano provviste nelle isolate scogliere della Nova Scotia, finché gli uomini del crudele antagonista Marco (Adam Sessler) rapiscono il secondo, portandolo in città come schiavo. Astrid verrà aiutata dal misterioso Guardiano del Faro (J. LaRose), un ex Cacciatore di schiavi in costume da samurai, che le insegnerà a sopravvivere e combattere, dovendo a sua volta fare i conti con un passato oscuro. Il mondo post-apocalittico di The Arcadian è regredito, i sopravvissuti si affidano a miti e superstizioni, mentre in pochi provano a recuperare il progresso e le tecnologie agricole. La domanda che accompagna il film e i personaggi, lungo tutti i suoi dieci capitoli, è: meglio aggrapparsi al passato, provando a salvare e recuperare le città e la loro società in crisi, o abbandonare tutto per ricominciare da zero, nelle distese selvagge del Nord?
Il film presenta, come il suo eclettico autore, un’interessante miscela di generi e stili, andando dalla fantascienza post-apocalittica alla revenge story, passando per il thriller a tinte horror; le ispirazioni estetiche e registiche sono altrettanto numerose, includendo sicuramente i film di arti marziali anni ’70, quelli d’azione anni ’80 e lo stile visivo di fumetti e graphic novel più recenti. Degna di nota infine la piacevole colonna sonora synthwave, firmata da Perturbator e altri tra gli artisti più noti del genere.
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