
“Ricordi?” di Valerio Mieli: la poetica della memoria
Esterno a qualsiasi eventuale logica produttiva della cinematografia del proprio Paese, Valerio Mieli con il suo secondo film (ben dieci anni dopo l’opera prima, Dieci inverni) sovverte ogni tipo di aspettativa sul Cinema italiano che esce in sala in questi anni e con Ricordi? crea un gioiellino autonomo con una cifra stilistica che ha tutta l’aria di promettere un netto percorso autoriale. La storia è la più semplice e rappresentata che si possa immaginare di vedere su uno schermo: il racconto di una storia d’amore, dall’inizio, con i suoi entusiasmi e i suoi paesaggi bucolici che riflettono la gioia interiore del ritrovarsi in due, alla fine, con la voragine che si porta dietro e quello che c’è dopo.
Nessun nome proprio, nessuno schema narrativo; due memorie che si intrecciano e che parlano in prima persona, come il titolo del film, dipingendo scenari analoghi ma turbati e differenziati nella loro essenza, viziata dalla soggettività del ricordo che rende vivida la dimensione di chi lo crea ma offusca quella di chi lo abita. La pellicola, complice un infallibile Luca Marinelli che buca lo schermo con tutta la sua intensità minimale e una Linda Caridi che pur non reggendo il confronto con il coprotagonista resta coerente nel suo personaggio, entra nelle menti dei due amanti ripercorrendo visivamente i percorsi psicologici fatti di vividi ricordi che diventano l’effettivo collante della pellicola, in un mosaico interiore allo stesso tempo delicato e lacerante come solo la nostalgia può essere.
Una materia onirica che si scontra con la realtà, quella che fa cambiare le persone e gli eventi, ma sempre restando al dominio della narrazione, uno spettro infedele di un mondo emozionale difficile da contornare in dei limiti, che in questo film dialoga con lo spettatore in una maniera delicatamente intima e personale, creando il mosaico universale di una storia d’amore destinata a sedimentare ad oltranza nella mente di chi l’ha abitata. Ed è tutto sorprendentemente italiano.
Dal 2015 Birdmen Magazine raccoglie le voci di cento giovani da tutta Italia: una rivista indipendente no profit – testata giornalistica registrata – votata al cinema, alle serie e al teatro (e a tutte le declinazioni dell’audiovisivo). Oltre alle edizioni cartacee annuali, cura progetti e collaborazioni con festival e istituzioni. Birdmen Magazine ha una redazione diffusa: le sedi principali sono a Pavia e Bologna
Aiutaci a sostenere il progetto e ottieni i contenuti Birdmen Premium. Associati a Birdmen Magazine – APS, l‘associazione della rivista