
“Overlord”: D-Day, scienziati pazzi e zombie nazisti al #TSPLUSF
La recensione del film proiettato in anteprima al Teatro Rossetti durante la serata conclusiva del “Trieste Science + Fiction Festival”, Overlord, di Julius Avery, accolto con calore (applausi, esultanze e risate, nello specifico) dal pubblico in sala, certo pronto a una visione di questo genere e quindi scevro di aspettative sbagliate.
Il film infatti si presenta inizialmente come un dramma bellico dai caratteri tipicamente spielberghiani: è la vigilia del 6 giugno 1944, c’è una squadra di paracadutisti americani, c’è la tensione dello scontro imminente, ma la speranza di vedere un prodotto dai toni così aulici svanisce già nella pancia del Douglas C-47 che trasporta i nostri eroi, ammesso li si possa definire così, data l’atmosfera che si respira nel velivolo, da scampagnata più che da impresa epica. Sarà la recitazione, sarà la fotografia, saranno le soluzioni luministiche e gli effetti speciali troppo patinati, ma davvero non ci si sente in mezzo ad una vera azione: la scelta di giocare su campi ormai ampiamente codificati da capolavori del genere bellico come Salvate il soldato Ryan e la serie HBO Band of Brothers (non a caso prodotta da Steven Spielberg stesso) finisce per depotenziare fortemente l’impatto emotivo dei primi scontri, che si risolvono in una mostra di belle esplosioni e – c’è da riconoscerlo – belle inquadrature, ma nulla più.
Da qui in poi, il film si libererà strato dopo strato di vari generi, per rivelare la sua vera, ultima natura, che potrà regalare un’ora e passa di divertimento: Overlord è un film di zombie nazisti.
Ma andiamo con ordine.
Scopo della missione è agevolare le operazioni del D-Day distruggendo una fondamentale torre radio tedesca ospitata dal campanile di una chiesa, per fare questo viene inviata una squadra di paracadutisti che esce ovviamente decimata dalla contraerea tedesca. A capitanare i superstiti nelle foreste e fino a un piccolo villaggio sarà quindi il caporale Ford, interpretato da Wyatt Russel – il figlio di Kurt -, che dal padre pare aver preso davvero poco in termini di carisma. Alla sua interpretazione scialba fa da contraltare il buon Jovan Adepo, interprete di quello che più si avvicina a un protagonista (la scrittura non lo aiuta più di tanto), ma è soprattutto John Magaro, con il suo sarcastico soldato Tibbet ad essere il vostro prossimo personaggio preferito: comic relief classica, assicura ilarità ogni volta che apre bocca, salvando spesso la situazione. Sembra, questo, un contrassegno tipico di J.J. Abrams, produttore e ideatore, assieme a Billy Ray, di questo pazzo film, di questo gioco da ragazzi che a volte sembra prendersi troppo sul serio e che gioca quindi di contrappesi autoironici.
Ma dicevamo, i superstiti giungono in un villaggio occupato dai tedeschi, un manipolo di crucchi tranquilli in maniera surreale, considerato che a pochi chilometri di distanza l’artiglieria tedesca ha crivellato decine e decine di aerei alleati, ma sorvoliamo su questa inspiegabile scelta e andiamo avanti. Non può mancare l’eroina di turno, trattasi in questo caso della giovane Chloe, interpretata da Mathilde Ollivier, che diventa amica degli americani e li ospita in questo strano villaggio.
Col passare delle ore i soldati notano stranezze sempre più grandi, per poi scoprire che nelle viscere del paesino si nasconde un prezioso tesoro naturale. Aggiungete uno scienziato tedesco e qualcosa di molto simile a una potenziale apocalisse zombie ed eccovi servito il B-Movie che attendevate, senza pretese, senza arie da grande film (ma il budget sì), che riesce a divertire con la sua commistione di generi, budella, frasi fatte, esperimenti inquietanti e calchi di scene famose.
Forse ci eravamo immaginati qualcosa di meglio quando, più di un anno fa, era stato annunciato un film di zombie nazisti targato J.J. Abrams, ma tutto sommato un horror splatter come Overlord nasce per far divertire il pubblico e, a giudicare da quello che abbiamo visto, la sua missione è compiuta.
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