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Per quest’edizione Birdmen è media-partner del Pentedattilo Film Festival, il festival internazionale di cortometraggi che si svolge a Pentedattilo (Reggio Calabria) dal 31 al 4 novembre. Qui le nostre recensioni in anteprima.
Una selezione di sei elementi della redazione comporrà la giuria per la sezione Thriller.
Prodotto nientemeno che da Raul Bova e diretto da Marco Bocci, questo corto dal lungo e bizzarro titolo si avvale di una regia capace e precisa, l’elemento più curato della produzione. Il soggetto ruota attorno alla paradossale opposizione fra vegetarianesimo e vampirismo e ha, pur nella semplicità concettuale, un quoziente di difficoltà notevole in fase di sviluppo.
I due protagonisti, impersonati da Edoardo Pesce e Giorgio Caputo, si trovano in piena notte a comporre un dialogo difficile da interpretare, che ruota intorno alla scelta di un loro conoscente di voler diventare vegetariano. La rivelazione, tutt’altro che sconcertante, verrà riqualificata dal finale del corto; epilogo che è ampiamente anticipato da diversi simboli disseminati nella storia: il timore per il sorgere del Sole, un crocifisso, una testa d’aglio. Pur con questa chiarezza, nello spargere l’immaginario vampiresco, Bocci riesce a costruire un contesto più affine ai gangster movie. I due attori, davvero convincenti, indossano completi scuri che richiamano il Tarantino de Le Iene (1992), mentre discutono seduti sopra l’auto che illumina l’esterno di una casa.
La regia, esperta e pulita in materia narrativa, s’avvale in prima istanza di un elemento “fotografico”: la luce diegetica dei fari della macchina squarcia l’inquadratura (in condizione normale di oscurità progettata) emettendo un’atmosfera chiaroscurale. Il gioco creato con le ombre, con evidenti richiami alla scuola espressionista (che, del resto, dà i natali a questo genere di racconti cinematografici), è uno degli aspetti più interessanti di questo prodotto. Tornando alla regia, va sottolineata l’ottima inquadratura che coglie Caputo mentre sgrana gli occhi sulla testa d’aglio, centro di anticipazione semantica del corto.
With this edition Birdmen is media-partner of Pentedattilo Film Festival, the international short movie festival held in Pentedattilo (Reggio Calabria) from Oct. 31st to Nov. 4th. Here is the preview of our reviews.
Six of our editors will form the jury of the Thriller section.
Produced by none other than Raul Bova and directed by Marco Bocci, this short movie with a long and bizarre name avails itself of an able direction, the cleanest element of the production. The subject revolves around the paradoxical opposition between vegetarianism and vampirism and has a relevant degree of difficulty in the development phase, although it is conceptually simple.
The two main characters, played by Edoardo Pesce and Giorgio Caputo, found themselves in the middle of the night, to compose a dialogue difficult to interpret, which revolves around the choice of an acquaintance that wants to be vegetarian. The disclosure, far from being astonishing, will be upgraded by the end of the film; an epilogue that is actually clear for many symbols scattered in the story: fear for the dawn, a crucify, a clove of garlic. In spite of this clarity, perhaps excessive, in the spread of the vampiric fiction, Bocci manages to build a context closer to gangster movies. The two actors, moreover extremely convincing, wear dark suits reminding of Reservoir Dogs by Tarantino (1992), while discussing illuminated by the headlights of their car.
However the direction, which is expert and clean in narrative matter, in the first place makes use of a “photographic” element: the diegetic light of the vehicle’s headlights rips the frame (in normal condition of planned darkness) emitting a black-and-white atmosphere. The shadow game, with evident expressionistic calls (which, after all, gives the first breath to this genre of cinematographic tales), is one of the most interesting aspects of this product. Back to direction, we must underline the beautiful frame which catches Caputo while he’s widening his eyes on the clove of garlic, core of semantic anticipation of the short movie.
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