
Il genio degli scacchi: Stanley Kubrick
Oggi ricorre il novantesimo anniversario dalla nascita di uno dei massimi geni della cinematografia e dell’Arte tutta.
Stanley Kubrick nacque a New York il 26 luglio del 1928 da padre medico e madre casalinga; le sue origini sono austriache, polacche e romene, e fin da bambino si ritrovò, come da lui stesso più volte dichiarato, “Solo con i miei miti dell’Antica Grecia, e le mie fiabe nordiche”. Fin da piccolo mostrò grandissime doti di abilità nel gioco degli scacchi, tant’è che prima di cominciare a occuparsi di fotografia e poi di Cinema, ci si guadagnò, in giovane età, da vivere. Lui stesso ebbe a dire “Persino i massimi maestri internazionali di scacchi, per quanto a fondo analizzino una mossa, raramente possono prevedere come andrà a finire una partita. Così le loro decisioni si basano in parte sull’intuito. Tra le tante cose che gli scacchi vi insegnano c’è il fatto di controllare quell’emozione iniziale, che provate quando vi accorgete che una mossa sembra buona. Questo vi esercita a riflettere prima di assumere qualsiasi decisione, anche quando vi trovate nei guai. Per ciò che riguarda il Cinema, gli scacchi sono utili a prevenire che si commettano degli errori, più che a fornirvi idee. Esse vengono spontaneamente e la disciplina per valutarle tende ad essere essa stessa il lavoro.”. Non per altro molti sostengono che spesso, prima di girare scene delle quali non era del tutto convinto, scene complesse e ancora per lui poco chiare, Kubrick si fermasse per giocare una partita in solitaria, bloccando tutto il set anche per ore. Vi sono diversi aneddoti, tra cui quello per cui sul set de Il Dottor Stranamore, o “Come ho imparato a non preoccuparmi e ad amare la bomba” bloccò la produzione per tutta la giornata, così da poter giocare a scacchi contro chiunque ne avesse avuto voglia, battendo ogni avversario.
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L’articolo è stato pubblicato il 26 luglio 2018 sul sito http://inchiostro.unipv.it/
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