
“Santa Clarita Diet” e “3 %”: poi parleremo di “Westworld”
Anzi. Facciamolo prima: dove abbiano scovato le perle di non-saggezza per l’ultima puntata di Westworld non si saprà mai. Un coacervo di filosofia spicciola e colpi di scena a lungo annunciati rendono l’ora e mezza della 2×10 un parto naturale. Eccoci Bernard(Jeffrey Wright) – a conoscenza di addirittura due o tre espressioni in meno di Ryan Gosling – che nel suo lungamente travagliare si concede anche a pause riflessive monologanti (o dialoganti?) che niente, davvero niente, hanno da spartire con la pur semplicistica ma fresca filosofia della prima stagione. Perché il sistema solidissimo, più o meno, della season one, preso a piene mani da J. Janes (La mente bicamerale e l’origine della coscienza), è ora invece disarticolato in frasi quali L’uomo è libero veramente?, oh quanto è ingenuo l’uomo, crede di essere così complesso e bla bla. Per non parlare della supercattivissima bionda. Ad ogni modo, è a me impossibile parlare bene di Westworld 2in questo momento, investito da una delusione premeditata… eppure le 2×4, x6 e x7 avrebbero avuto tanto da dire! Ma niente più, nell’attesa che mi si raffreddi il core vorrei parlarvi di due serie televisive, 3 % e Santa Clarita Diet.
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L’articolo è stato pubblicato il 4 luglio 2018 sul sito http://inchiostro.unipv.it/
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[…] Di Santa Clarita Diet se n’era parlato un anno fa, data anche tra le serie migliori del 2018. Poco spazio in entrambi i casi, ovviamente. Nel senso che la serie non può dirsi complessa, quando la complessità è anche una certa distanza tra il fruitore medio e il prodotto. Di fatto è molto semplice, per lo meno nelle sue coordinate fondamentali: Drew Barrymore è Sheila, svegliatasi non-morta (il termine usato più frequentemente è un-dead) dopo una sessione di vomito intensa; è moglie di Joel (Timothy Oliphant). Hanno una figlia, Abby (Liv Hewson), sedicenne tutt’altro che il ritratto della liceale americana – antifrasi dello stereotipo che la rende essa stessa stereotipo, purtroppo (significa: prevedibilità). L’amico di lui (friendzone alert) è Eric (Skyler Gisondo), personaggio radicalmente prevedibile: intelligente, timoroso, sfigatello eccetera. Si immagini la situazione: Sheila deve mangiare carne umana per sopravvivere; Joel deve aiutarla perché (e si legga sottolineato) la ama; Abby non può che scoprire presto del segreto – per il cambio improvviso di carattere (la morte libererebbe gli istinti) e perché in congelatore ci sono dita umane; su Eric si riversa praticamente ogni cosa che capita ad Abby. […]