
Roberto Rossellini: nel solco del Neorealismo italiano
Roberto Rossellini nasce l’8 maggio 1906 e muore il 3 giugno 1977 a Roma. Ricordato soprattutto per essere uno tra i più grandi registi italiani, esponenti del Neorealismo, Rossellini, nell’ultima parte della sua vita, si dedica anche alla regia di documentari a carattere divulgativo per la televisione.
Perseguendo l’intento didattico di raccontare attraverso il Cinema l’esperienza traumatica della guerra, Rossellini gira la sua trilogia più famosa,nonché la sua grande avventura neorealista: Roma città aperta (1945), Paisà (1946), Germania anno zero (1948).
L’intento del Cinema neorealista è il racconto della Storia, nell’immediato dopoguerra, affinché venga ricordata durante la ricostruzione dell’Italia: un Cinema antispettacolare che vuole rendere l’autenticità della realtà, senza finzione, con espedienti come l’immagine-fatto (Bazin, 1958) e la narrazione di eventi minimi e anche insignificanti della quotidianità degli uomini.
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L’articolo è stato pubblicato il 14 maggio 2018 sul sito http://inchiostro.unipv.it/
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