
Laudate hominem: “Principe Libero”
Diciannove anni. Tanto ci è voluto per poter pensare, produrre, girare e fare uscire un film (o per meglio dire uno sceneggiato) su Fabrizio De André. Uno dei pilastri della canzone italiana del secondo novecento, probabilmente il cantautore più popolare e conosciuto, ancora oggi, da generazioni diverse. Una potenza, quella del suo messaggio, davvero trasversale, che tocca corde intime e universali al contempo, e che ne fa, ancora oggi, uno degli artisti musicali più discussi e amati del nostro paese. La domanda non può quindi che venire spontanea: c’era davvero bisogno, a quasi vent’anni dalla sua scomparsa, di fare della sua vita un film biografico? La risposta a questa prima domanda, per me, è no. E questo Principe Libero, diretto da tale Luca Facchini, è quindi un’operazione malriuscita e inutile? Anche in questo caso, mi viene da dire di no.
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L’articolo è stato pubblicato il 24 gennaio 2018 sul sito http://inchiostro.unipv.it/
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