
Al Florence Korea Film Fest si omaggia Kim Ki-duk: dal 21 al 28 maggio
Tra gli eventi speciali del prossimo Florence Korea Film Fest, giunto ora alla sua 19esima edizione, in prima linea giunge un grandissimo omaggio a Kim Ki-duk, che se n’è andato lo scorso 11 dicembre per complicazioni legate al Covid-19, a soli 59 anni. È l’occasione inevitabile e perentoria per celebrarlo nella cornice del più grande festival italiano dedicato al cinema sudcoreano contemporaneo, che avrà luogo a Firenze dal 21 al 28 maggio, in una forma ibrida tra fruizione online sulla piattaforma Più Compagnia, in collaborazione con Mymovies.it, e dal vivo al cinema La Compagnia.
Kim Ki-duk, regista cult per molte generazioni, ha raccontato con i suoi film uno spaccato della Corea tradizionale e contemporanea, spirituale, intima dove il tema della violenza s’interseca inevitabilmente con quello dell’amore: una delle voci cinematografiche più originali e intense del nuovo millennio. Molto più che autore dei soli The Isle (2000), Spring, Summer, Fall, Winter… and Spring (2003) e 3-Iron (2004), il festival rende omaggio a Kim Ki-duk presentando una selezione di film poco distribuiti in Italia e che hanno rappresentato al meglio il suo percorso cinematografico. Dall’esordio sul grande schermo con Crocodile (1996), film che ha anticipato molti dei temi che poi ha trattato in Wild Animals e in Birdcage Inn del 1997 (altri due film della selezione) fino a Real Fiction, appena restaurato in 4K, poco visto e mai distribuito in Italia. L’omaggio presenta due pellicole del 2011: Bad Guy e Address Unknown, quest’ultimo film di apertura della 58/ma Mostra internazionale d’arte cinematografica di Venezia, che aprirà nella sua narrazione il forte filone tematico dell’occupazione militare statunitense in Corea del Sud, che tornerà spesso nei suoi film come in The Coast Guard (altro titolo della selezione). Chiude l’omaggio l’intervista nel documentario di Antoine Coppola, Kim Ki-duk, cinéaste de la beauté convulsive del 2006.

“A Kim Ki-duk abbiamo dedicato un omaggio nel 2005″ – ha detto Riccardo Gelli, direttore e ideatore del festival e Console Onorario Repubblica di Corea a Firenze e Regione Toscana – “e come festival lo abbiamo poi incontrato e premiato a Torino insieme al Museo del cinema. È doveroso continuare a celebrare un regista coraggioso e anticonformista, che ha saputo valorizzare il cinema in ogni sua forma e contaminazione”. “Speriamo” – ha aggiunto Gelli – “che il festival di quest’anno possa coincidere con la riapertura definitiva delle sale, per il bene delle manifestazioni cinematografiche e dell’intera filiera del cinema”

Come ogni edizione, il ricco cartellone prevede oltre 100 film. In programma una retrospettiva dedicata ad un regista o un attore/attrice (il cui nome sarà svelato nel corso dei prossimi mesi); le sezioni competitive Orizzonti Coreani (maggior successi in patria nel 2020); Independent Korea (una panoramica dei lavori più interessanti di autori emergenti) e K-Documentary (una selezione delle migliori opere documentaristiche). Tra gli eventi speciali anche quelli dedicati alla cultura sudcoreana come “Feeling Korea 2021 – Music, Dance, Culture & Korean” (si svolgeranno online a causa dell’emergenza sanitaria). Ma un’altra grande novità è la sezione Korean New Wave, che racconterà il meglio della cinematografia sudcoreana dal 1990 al 2004, anni che hanno portato l’industria di Seoul ad essere protagonista tra i grandi colossi del mercato cinema. Una selezione che proietterà i miglior film campioni d’incasso nella storia della Corea del Sud; i film che hanno vinto i premi dei festival internazionali e quelli che hanno rappresentato la nazione agli Oscar.
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