
#PFF2019 – Vetro
English version below
Per quest’edizione Birdmen è media-partner del Pentedattilo Film Festival, il festival internazionale di cortometraggi che si svolge a Pentedattilo (Reggio Calabria) dal 19 al 22 settembre. Qui le nostre recensioni in anteprima. Una selezione di sei elementi della redazione comporrà la giuria per la Sezione Thriller. Leggi cosa è successo durante l’edizione precedente!
Vetro (2018), in un solo tesissimo quarto d’ora, sviluppa impietosamente un dilemma insolvibile: salvare l’amore della propria vita o salvare la Vita stessa?
La macchina da presa rivela il luogo di un incidente stradale appena avvenuto. Non vediamo l’evento in sé, ma le sue brutali conseguenze: le tracce dello scontro, le macchine ribaltate, i vetri sparsi e le persone intrappolate. È notte, il luogo è sperduto tra i boschi e l’atmosfera è nebbiosa e selvaggia. Solo Andrès (Daniel Bondì), un giovane medico, riesce a uscire illeso dall’auto. È il solo a poter intervenire, ma anche il meno propenso a farlo. I dubbi e le insicurezze lo confondono; la nebbia esterna è solo un riflesso di quella interiore. Inizialmente anche noi spettatori condividiamo lo spaesamento del protagonista, ma gradualmente comprendiamo le relazioni tra i personaggi e i motivi delle esitazioni di Andrès.
Si ritorna al dilemma iniziale: salvare Manuel (Flavio Aquilone) che soffre orribilmente sotto una lamiera? O salvare la donna (Cristina Poccardi) nell’altra macchina viva e vegeta seppure in una posizione contorta? All’apparenza sembra facile. Eppure – come sempre – è il contesto a fare la differenza, a costringere alla scelta millenaria tra morale ed etica o, in questo caso, tra “principio di piacere” e “principio di realtà”. Data l’urgenza dell’intervento e l’assenza dei soccorsi, chi salvare tra Manuel – il compagno con cui avrebbe voluto vivere e avere una famiglia – e la donna nell’altra auto che sta per partorire? Adempiere al ruolo di medico o a quello di innamorato? Fare quello che gli altri si aspettano o fare quello che è importante per sé? Sono tutte domande che sicuramente Andrès si è posto; e il groviglio interiore si riflette nel frenetico e inconcludente spostarsi da una macchina all’altra.
Essenzialità, densità e senso del ritmo sono le caratteristiche principali, nonché i punti di forza del cortometraggio di Matteo Petrelli. L’atmosfera oscura ed evanescente e i corpi dei personaggi costantemente in ombra – stilemi tipici del genere Thriller – permettono di astrarre la situazione drammatica e renderla archetipica, abitata da presenze poco caratterizzate. Al contempo le azioni sono asciutte e realistiche, cosa che ci avvicina sensibilmente ai personaggi. Gli attori riescono a veicolare il forte senso di insicurezza e timore di fronte alla morte. Vita-morte è il binomio inaspettato che si presenta di fronte al protagonista Andrès. Cosa scegliere? Resta ancora insolubile il dilemma iniziale. Se non che Manuel, sacrificandosi, lo obbligherà a soccorrere la donna. Entrambi – Andrès e la donna – hanno perso l’amore nell’incidente. Non resta che salvare la Vita, quella di chi sta per nascere, con la speranza di donargli amore; il dilemma è davvero risolto?
[English version by Serena Demichelis]
Vetro by Matteo Petrelli
With this edition Birdmen is media-partner of Pentedattilo Film Festival, the international short movie festival held in Pentedattilo (Reggio Calabria) from Sept. 19th to Sept. 22nd. Here is the preview of our reviews. Six of our editors will form the jury of the Thriller section. Read what happened last year!
Vetro (Glass; 2018) only needs fifteen extremely tense minutes to build on a moral unsolvable dilemma: saving the love of your life vs saving Life itself.
The camera shows the place where a car crash just happened. We can’t see the event itself, but its brutal consequences: the traces of the crash, the upside-down cars, people trapped. It’s night in the middle of the woods, in a wild, foggy atmosphere. Andres, a young doctor played by Daniel Bondì, is the only one who manages to get out of the car with no major injuries. He’s the only one who can intervene, but he’s also the least ready to do it. Doubts and uncertainties dazzle him; outer fog is just a reflection of inner fog. At first, viewers share the feeling of misplacement with the protagonist, but they gradually understand characters’ relationships and the reasons of Andres’ hesitation.
We are back to the initial dilemma: saving Manuel (Flavio Aquilone), who’s suffering horribly under a piece of metal? Or saving the woman (Cristina Poccardi) who’s in the other car, alive but in a twisted position? At first sight it’s easy to choose. And yet, as always, context changes everything, forcing the man to the age-old choice between morals and ethics, or better in this case, between the pleasure principle and the reality principle. Considering the degree of emergency and the lack of help, should Andrès save Manuel – his partner, with whom he would like to spend his life and create a family – or the woman in the other car, who is about to give birth? Should he act like a doctor or like a lover? Should he do what everyone expects him to or what is important to him? These are all questions Andrès is probably constantly asking himself and his inner turmoil is reflected in his frantic, aimless moving from one car to the other.
Essentiality, density and rhythm are the main features and the points of strength of Petrelli’s short film. The dark, ethereal atmosphere and the characters’ bodies in the shadow – typical Thriller style markers – allow for a process of abstraction to take place, so that the dramatic situation becomes archetypical, inhabited by figures with a low degree of characterization. At the same time, actions are well defined, realistic, thus making us closer to the characters. Actors successfully convey the strong sense of uncertainty and fear in front of death. Life-death is the unexpected pair which appears in front of Andrès. What shall he do? It is Manuel who, sacrificing his own life, forces him to rescue the woman. Love is lost for both Andrès and the woman in the accident. The only thing to do is to save the life about to be born, hoping to give him or her love; is the dilemma actually solved?
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