
“Finale di partita” al Teatro Fraschini di Pavia
Tic-tac, tic-tac. Driiin. Suona una sveglia. Luce. Un uomo entra in scena da una porta laterale e spalanca due finestrelle. E’ mattino?E’ un inizio? Sta forse cominciando qualcosa? Lo spettacolo? La vita? No, niente di più sbagliato. Nulla può incominciare perché tutto deve finire. E’ prossimo alla fine, la quale però tarda ad arrivare.
Questo l’assioma su cui si basa Finale di partita di Samuel Beckett, andato in scena lo scorso 19 gennaio al Teatro Fraschini nella sezione Altri Percorsi con Glauco Mauri, Roberto Sturno e la regia di Andrea Baracco. Si tratta di uno spettacolo complesso ed enigmatico di cui è difficile se non impossibile riassumere l’essenza.
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L’articolo è stato pubblicato il 21 gennaio 2018 sul sito http://inchiostro.unipv.it/
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[…] se pur estremamente nascosto e interpretabile. Tale fievole appiglio può essere visto anche in Finale di partita (1957) quando Clov, servo del vecchio Hamm, guardando fuori dal bunker in cui si svolge tutta la […]