
L’anoressia secondo To the bone (e Netflix)
«250 il maiale, 350 le tagliatelle, 125 i fagioli, 150 il panino, 50… No, 75 per il burro» / «È giusto, tutto quanto. Oh mio Dio, è come se avessi l’Asperger per le calorie; sei una professionista. Ok, aspetta, dimmi: quante calorie contengono le caccole? Probabilmente lo sai, non è vero?»
Le produzioni Netflix continuano a non deludere. Dopo i successi di Hell or high water (David Mackenzie, 2016) – con le sue plurime candidature tra Oscar e Cannes –, Okja (Bong Joon-ho, 2017) – candidato alla Palma d’oro – e I don’t feel at home in this world anymore (Macon Blair, 2017) – vincitore del Gran Premio della Giuria al Sundance Film Festival –, sulla piattaforma statunitense approda il 14 luglio 2017 To the bone – Fino all’osso, esordio alla regia per la cinquantunenne losangelina Marti Noxon. Al Sundance questo comedy-drama si aggiudica una nomina come miglior film drammatico, e “quell’atmosfera da Sundance”, nel film, si sente eccome.
«Ho tutto sotto controllo, non mi capiterà niente di brutto» / «Quante persone credi che ci siano laggiù, in questa città? Quasi due milioni? Scommetto che qualcuno di loro sta per morire, e ha detto la tua stessa identica cosa»
To the bone è un teen-movie che affronta lucidamente il tema dell’anoressia, coniugando i tratti tipici di un dramma a quelli di una commedia dalle tinte anche (auto)ironiche. L’opera non riesce forse a scendere in profondità, ma scalfisce di certo la superficie, analizzando una tematica adolescenziale che meriterebbe un’attenzione più ampia. Un ritmo quasi perfetto, affiancato a un uso parsimonioso della colonna sonora, scandisce una narrazione che si prende il giusto tempo. To the bone racconta la storia della ventenne Ellen (ndr: ottima la prova attoriale, anche letteralmente fisica, della giovane Lily Collins), tra il ricovero in una clinica – gestita dal non convenzionale Dr. William Beckham (Keanu Reeves) –, le sue relazioni amicali e il rapporto con il proprio corpo e la sua famiglia (non proprio ortodossa).

Sceneggiatrice di lungo corso, la regista esordiente riesce forse nel compito più difficile: tenere in equilibro e misurata la carica emotiva del film. To the bone è un teen-movie capace di rompere i limiti del genere – in cui paiono endemici facili patetismi e semplificazioni. Ne ha la pretesa e la capacità.
«Il tuo coraggio era un pezzetto di carbone che continuavi a inghiottire»
Dal 2015 Birdmen Magazine raccoglie le voci di cento giovani da tutta Italia: una rivista indipendente no profit – testata giornalistica registrata – votata al cinema, alle serie e al teatro (e a tutte le declinazioni dell’audiovisivo). Oltre alle edizioni cartacee annuali, cura progetti e collaborazioni con festival e istituzioni. Birdmen Magazine ha una redazione diffusa: le sedi principali sono a Pavia e Bologna
Aiutaci a sostenere il progetto e ottieni i contenuti Birdmen Premium. Associati a Birdmen Magazine – APS, l‘associazione della rivista