
“Orphan black” e le interferenze tra (cinema) passato e presente: vertigine
Vidi il la figura di Judy la prima volta riflessa allo specchio. Uno spettro, come in negativo: Scottie, al suo fianco, pareva ritirarsi dietro le quinte e lasciare un attimo – uno soltanto – di riflessione. Kim Novak quasi dimentica di essere scritturata per due ruoli, Madeleine e Judy, e venendo a conoscenza di una sua sosia vuole in qualche modo averne esperienza, guardandosi allo specchio un’altra volta, in modo diverso da tutte le volte – le altre. Due immagini semplicemente illusorie, che mai veramente si incontrano. In Vertigo (La donna che visse due volte, del 1958) di Alfred Hitchcock, l’attrice interpreta una sola donna, anch’ella in un certo senso interprete (per una calibrata messa in scena a monte), vittima di una maledizione che pare taciuta (la ghost story), ma che attraverso la suora, un’autorità religiosa mai menzionata, ritorna in auge.
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L’articolo è stato pubblicato il 10 novembre 2016 sul sito http://inchiostro.unipv.it/
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