
Ibrida Festival – Forlì tra identità digitali e arti intermediali
«Il concetto di identità è da sempre un campo minato. Il confine tra mondo fisico e mondo digitale è ogni giorno più labile. Tutti noi abbiamo un’identità digitale per accedere ai servizi più disparati del nostro quotidiano. Prima di parlare di Metaverso sarebbe giusto chiedersi: come tutto ciò ha cambiato le nostre vite, in campo artistico e non solo? Dove ci porterà questa epocale transizione?»: i direttori artistici Francesca Leoni e Davide Mastrangelo introducono le domande alla base della settima edizione di Ibrida – Festival Internazionale delle Arti Intermediali, che avrà per titolo-tema Digital Identity e che si svolgerà a Forlì dal 16 al 18 settembre negli spazi di EXATR – hub votato al contemporaneo situato nel centro storico.

Fra le anticipazioni della settima edizione troviamo il concerto audiovisivo Your Favourite Hell a cura di Silvia Cignoli, Salvatore Insana e Caterina Palazzi. Poi la live OTIS – Vertical Tales del compositore elettronico Økapi (aka Filippo E. Paolini). In programma anche Soul Punx, con Konstantin Dellos (Lunakid). Ogni sera, in chiusura, DJ set e visual a cura di Sonic Belligeranza, con DJ Balli e AcidZab. Saranno proposte decine di opere di videoarte proveniente da tutto il mondo. in programma, inoltre, sezioni tematiche (Video Performance, Segnali, Percezioni), un focus sul videoartista Marcantonio Lunardi curato da Silvia Grandi e Videoart Yearbook: l’annuario della videoarte italiana a cusra del DAMS dell’Università di Bologna, con la quale da quest’anno Ibrida Festival ha stretto una prestigiosa collaborazione.

Grande novità di quest’anno, un’intera sezione dedicata alle installazioni: per tutta la durata del Festival saranno liberamente fruibili opere create da Rino Stefano Tagliafierro (che presenterà Peep Show Box, viaggio privato nel mondo dell’erotismo nella Storia dell’Arte). Francesca Fini con l’opera multimediale in realtà aumentata The reading, till the end of the world. Francesca Lolli la quale allestirà l’installazione immersiva Tutte le volte che. Così come Francesco Selvi e Matteo Pini (con Bertrando & Bernardo, installazione video ispirata ai mondi creati da Samuel Beckett e Eugène Ionesco) e Igor Imhoff (che tornerà a Ibrida con Eyes #41, software che scansionerà in tempo reale i visitatori tramite un apposito sensore ad infrarossi, creando una suggestiva esperienza di virtual reality).

Ibrida 2022 prevede poi incontri pubblici con i critici d’arte Renato Barilli e Silvia Grandi, i quali presenteranno il progetto e la selezione video Videoart Yearbook. Mentre Domenico Quaranta, uno dei maggiori esperti italiani in arti digitali, introdurrà il suo libro Surfing with Satoshi. Arte, blockchain e NFT. Altrove Bruno di Marino dialogherà con l’artista Francesca Fini sulla video arte e arte al femminile. Quindi Elena Giulia Rossi presenterà il suo recente saggio Mind the Gap. La vita tra bioarte, arte ecologica e post internet. Inoltre, per il terzo anno consecutivo sarà proposto Art Magazine Talk, confronto tra le maggiori riviste di arte contemporanea italiana sulle trasformazioni del tempo che stiamo attraversando.

«Ibrida Festival ha subito e assimilato la violenza pandemica degli ultimi anni» concludono Leoni e Mastrangelo. «A partire dal 2020 abbiamo realizzato una piattaforma web permanente: si tratta di un contenitore/vetrina in divenire, in ascolto del mondo che cambia, che ospiterà in via esclusiva una parte dei contenuti del Festival. Nello specifico, per l’edizione 2022, saranno proposte sezioni monografiche dedicate al lavoro di Virgilio Villoresi, Gianluca Abbate e Silvia De Gennaro». Le nuove frontiere della video arte si danno appuntamento in Romagna.
Leggi anche il nostro articolo su Ibrida 2021: Ibrida Festival – Note dall’evento sulle arti intermediali di Forlì
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