
Ennesimo Film Festival 2022 – Giornaliero del 5 maggio
Il mio arrivo a Fiorano Modenese è previsto nel quinto giorno di Ennesimo Film Festival: questa giornata è stata dedicata in particolare alla terza edizione del Caesar Design Film Award. Il Premio, organizzato insieme a Ceramiche Caesar, ha l’obiettivo di connettere il mondo del design e quello del cinema, tramite una selezione di cortometraggi che afferiscono all’ambito della progettazione nelle sue diverse forme espressive. Ecco il resoconto giornaliero del 5 maggio 2022.
Prima di prendere posto nella sala del Cinema Teatro Astoria per le proiezioni, ho avuto modo di passare qualche minuto – il tempo di un paio di cortometraggi della selezione Worldwide – a La Sosteria. L’edicola di Via Santa Caterina da Siena, trasformata in una piccola sala cinematografica, è un esempio di rifunzionalizzazione di uno spazio in disuso. La rifunzionalizzazione si inserisce in un progetto di conservazione del patrimonio, con l’obiettivo di riportare l’edicola ad essere un luogo significativo per la comunità e il territorio, uno spazio di fruizione culturale, nel tentativo di stabilire un dialogo efficace tra cittadini e istituzioni.

Design for Future è il tema della terza edizione del Caesar Design Film Award. La scelta del tema di quest’anno suggerisce tanto una continuità con gli anni scorsi (Design for Change e Design for Living) quanto un’evoluzione: lo fa nel guardare al design come strumento di innovazione e progresso per progettare un futuro sostenibile e adatto all’essere umano e ai contesti di vita mutevoli in cui si ritrova. Così mutevoli, che lo sguardo si allarga fino allo spazio; prima della proiezione dei cortometraggi in concorso, infatti, abbiamo assistito alla masterclass di Valentina Sumini, architetta dello spazio e in questa occasione membro della Giuria del CDFA. L’attività di ricerca di Sumini riguarda proprio lo sviluppo di design e strutture che possano consentire la vita in orbita, sulla Luna e su Marte.

Sei i cortometraggi in concorso: la selezione rispecchia il tema offrendo diversi punti di vista sui significati che può assumere il progettare per il futuro (che deve essere, in fondo, un modo per migliorare il presente). Rimaniamo sulla Terra, ma con uno sguardo allo spazio, con il Planetario di Shangai ritratto in In awe of space di Jia Li e scegliamo la contemplazione nel legame che si crea tra design, natura, geografia e poesia con le riprese dell’omonima opera di Fernando Prats in Su vertical nos retiene di Diego Breit. Capitol Castle (Benedikt Hartl) è invece un progetto architettonico distopico, che inscena un modo grottesco di proteggere la democrazia, in reazione all’assalto trumpista a Capitol Hill del 6 gennaio 2021. Un’intervista all’architetto Helmut Jahn (Helmut Jahn: In a Flash di Nathan Eddy), esplorando il suo approccio al design e la sua personale esperienza professionale, diventa un’occasione per discutere delle sfide delle città contemporanee. Infine, in due cortometraggi in particolare, il design si fa strumento di risposta alle necessità sociali, diventando così vera e propria progettazione del futuro delle persone.

Il primo è The design between di Daniel Schwartz. Servendosi di un formato multi-prospettico, il cortometraggio si focalizza sul lavoro dell’architetto Diébédo Francis Kéré in Burkina Faso, capace di adattare i suoi edifici alle problematicità del clima e alla scarsità di materie prime, con l’utilizzo di materiali locali, lavorando con le stesse comunità per cui costruisce. Il secondo è il vincitore indiscusso del Caesar Design Film Award, dal momento che ha ottenuto sia il Premio della giuria ufficiale, sia la menzione speciale Wannabe Designers: La ciudad de la Pericia di Yesenia Novoa Rodríguez affronta la questione dell’uso della bicicletta in un luogo sovraffollato e con problemi di mobilità come Città del Messico, dove la bici risulta essere uno strumento di emancipazione sociale, purtroppo difficile da utilizzare in sicurezza.
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