
Rising Khan Team e Birdmen Magazine insieme per il Mongol Rally 2019 | La storia 🚗
Quello dei road movies è un filo conduttore che attraversa la Storia del Cinema da Occidente a Oriente, da un’epoca all’altra, da Il sorpasso di Dino Risi a Easy Rider di Dennis Hopper, da Alice nelle città di Wim Wenders a Little Miss Sunshine di Jonathan Dayton e Valerie Faris al più recente Il treno per il Darjeeling di Wes Anderson. E viene facile pensare che sia l’influenza del Cinema ad aver ispirato generazioni di viaggiatori su strada, con una meta o senza una meta, alla ricerca di qualcosa o solo in fuga, tutti immancabilmente portatori di una sfida che riporta l’umano sulla strada, là dove si è confrontato con le sue paure, ha gioito per le sue conquiste, ha plasmato il mondo che conosciamo.
E così sono nati tanti viaggi, tante realtà in movimento: noi in particolare vogliamo parlarvi del Mongol Rally, una delle esperienze più belle e desiderate dai viaggiatori su quattro ruote, che potrete seguire quest’anno anche sulle pagine di Birdmen grazie al Rising Khan Team, formato da Claudio Asta e Luca Strobino, che partiranno da Vigevano alla volta di Ulan-Udė – il Mongol non arriva più in Mongolia, infatti, ma si ferma al confine russo – e ritorno, muniti di una Panda Young 900 del 1996 e tanta passione. Sì, perché questo non è un rally come un altro, non è nemmeno un rally nel senso “competitivo” della parola, è un viaggio di due mesi da completare con una vecchia utilitaria che dovete scegliere come fosse il vostro primo Pokémon, ma al posto di Charmander, Squirtle e Bulbasaur ci sono una Twingo del ’98, una Ford Ka del 2000 e una Panda rossa del ’96. Voi ovviamente scegliete la Panda, senza pensarci due volte, e decidete di mettervi in viaggio con un bagagliaio pieno di pezzi di ricambio, perché l’Organizzazione di Mongol Rally non può aiutarvi, dovete trovare il modo di riparare il vostro bolide con l’aiuto dei meccanici locali, o con le vostre mani, se siete sfortunati. Allora cosa fate? Considerate tutte le avversità e mettete su un team che possa affrontare qualsiasi evenienza, prendete un futuro medico e un futuro ingegnere progettista di razzi spaziali e li mettete su una macchina. Uno cura gli umani, l’altro le macchine, i presupposti per partire ci sono.

La storia di Rising Khan Team, nome ispirato all’anima infuocata di Gengis Khan, è più o meno questa. Mesi di preparativi, all’inizio solo un’idea, quasi uno scherzo, poi i tasselli che vanno insieme, uno dietro l’altro, e poco a poco il sogno che diventa realtà, parenti e amici che cominciano a preoccuparsi davvero e poi la generale accettazione che quei due partiranno davvero, come Frodo e Sam, forse con meno epica, ma con più cavalli (ben 900!).

E Birdmen? Dove c’è un viaggio, c’è una storia, dove c’è una storia, ci siamo noi: dal 20 luglio a circa metà settembre, in qualità di media partner ufficiale, vi terremo compagnia con resoconti esclusivi dal viaggio, rubriche speciali e tanti contenuti social attraverso cui vivere l’esperienza del nostro team italiano preferito, che porterà nel mondo, oltre alle nostre grafiche sulla carrozzeria, anche il nostro ultimo cartaceo! Prima di partire, però, qualche dato sul viaggio, sui piloti e sul bolide fiammante che alcuni chiamano ancora Fiat Panda, ma che noi chiamiamo già “Mito”.

Il Viaggio
«Strade? Dove andiamo noi non ci servono strade…»
Luca e Claudio partiranno da Vigevano per raggiungere il ritrovo, vicino Praga, dei 290 team partecipanti, circa 700 persone pronte a festeggiare insieme il 21 luglio e partire il 22, data ufficiale di inizio del Mongol Rally. L’itinerario scelto dal team lo porterà ad attraversare più di 20 stati, tra i quali Svizzera, Lichtenstein, Germania, Repubblica Ceca, Slovacchia, Ungheria, Romania, Bulgaria, Turchia, Georgia, Azerbaijan, Iran, Turkmenistan, Uzbekistan, Tajikistan, Kirghizistan, Kazakhstan, Russia, Mongolia, Estonia, Lettonia e Lituania. 15.000 km all’andata, 10.000 km al ritorno, nel mezzo, le inquietanti meraviglie che non potrebbero mai mancare in un racconto di H.P. Lovecraft: la Via della seta, l’imponente catena del Pamir, che sale fino a 4500 metri torreggiando fra Tajikistan e Kirghizistan, le steppe infinite e la Porta dell’Inferno in Turkmenistan, un giacimento di gas che brucia ininterrottamente dal 1971 in seguito a un tentativo di estinguerlo dandogli fuoco. Nel mezzo del cammin di nostra Panda…

I Piloti
«Ci vuole un pilota! / Ne abbiamo già uno!»
Entrambi del 1993, entrambi di Vigevano, partono soprattutto per sfida personale, per uscire dalla loro zona di comfort, ma anche per amore della conoscenza, in quanto, dice Claudio «Il viaggio è cultura, forse il modo più semplice e bello per acquisirla». Un viaggio che sarà anche occasione per aiutare il nostro pianeta, infatti la “League of Adventurists International Ltd”, un’azienda fondata da un gruppo di ragazzi inglesi nel 2004 che fino ad oggi ha raccolto e donato più di 5 milioni di sterline, chiede ai partecipanti di raccogliere almeno 1000 sterline da dare in beneficenza, il 50% delle quali, in particolare, va obbligatoriamente alla ONG Cool Earth, che dal 2007 difende le foreste pluviali dall’intervento dell’uomo. Luca e Claudio hanno scelto di devolvere il 100% del loro ricavato finale a questa realtà.

La Macchina
«È la Panda a scegliere il mago, Signor Potter»
Prima il nome, Rising Khanpari, ispirato al rosso della Panda e a quello del Campari, oltre che a Gengis Khan e al nome stresso del team. Poi le regole, che per il Mongol Rally sono poche, la macchina deve essere preferibilmente un 1000cc e non deve superare i 1200cc, inoltre deve avere almeno 10 anni di vita: il Rising Khan Team, per sicurezza, ha scelto un 900cc con 23 anni di vita. Un po’ come quando il limite per i bagagli da stiva è 20 chili e piuttosto che rischiare parti munito di un semplice marsupio viola e giallo da turista anglosassone anni ’80. Una storia che avete vissuto tutti, confessatelo.

Ma veniamo alle caratteristiche tecniche e alle modifiche da fan delle Mini 4WD e del Meccano:
Montata una piastra di rinforzo per proteggere la coppa dell’olio e la parte anteriore del motore, contro danni da sterrato, ghiaia, e sassi; piastra simile anche per il serbatoio; Montata una bullbar nera sul muso, per parare gli urti e proteggere il motore; una sbarra nel cofano collega i due ammortizzatori e rinforza il telaio; montato un tetto portapacchi super-resistente; aggiunta ventola ad accensione manuale all’interno del cofano per raffreddare il motore; tolto il termostato in modo che il liquido refrigerante continui a girare senza interruzioni nel motore e non solo oltre i 90°; tolti riscaldamento e aria condizionata per migliorare le prestazioni (questo porterà ad accorgimenti per rinfrescare l’abitacolo, oltre che a una maggiore preparazione al freddo del Pamir e della Mongolia); aggiunto tubo snorkel per affrontare i guadi, in questo modo la presa d’aria è stata allungata e portata fino alla parte più alta della macchina così che l’acqua non possa entrare nel motore e metterlo fuori uso; aggiunto un treno di ruote tassellate adatte a terreni difficili; riempito bagagliaio di pezzi di ricambio, in particolare: motorino d’avviamento, pompa dell’acqua e della benzina, 4 ammortizzatori, batteria, alternatore, cinghie di servizio, filtri benzina e filtri aria, tubo per la benzina, cavo della frizione, due cric, una chiave a crociera, un compressorino che funziona con l’accendisigari, due kit per riparazione gomme.
Non vi resta che munirvi di tutti gli strumenti per seguire Rising Khan Team e, chissà, prendere ispirazione per l’anno prossimo!
Clicca qui per seguire Rising Khan Team su Facebook
Clicca qui per seguire Rising Khan Team su Instagram
Per seguire Rising Khan Team sul sito ufficiale
Uno sguardo sulla passata edizione di Mongol Rally:

Dal 2015 Birdmen Magazine raccoglie le voci di cento giovani da tutta Italia: una rivista indipendente no profit – testata giornalistica registrata – votata al cinema, alle serie e al teatro (e a tutte le declinazioni dell’audiovisivo). Oltre alle edizioni cartacee annuali, cura progetti e collaborazioni con festival e istituzioni. Birdmen Magazine ha una redazione diffusa: le sedi principali sono a Pavia e Bologna
Aiutaci a sostenere il progetto e ottieni i contenuti Birdmen Premium. Associati a Birdmen Magazine – APS, l‘associazione della rivista