
Un inno alla vita in Blade Runner
L’impatto della settima arte nella cultura in poco più di cento anni è stato straordinariamente incisivo. Anche la nostra esperienza verbale quotidiana è segnata dal cinema e dalle sue frasi celebri e, in questo particolare ambito, è impossibile non ricordare il celebre monologo finale di Blade Runner (Ridley Scott, 1982), fra i più memorabili e citati, anche se molto spesso erroneamente. In attesa di poter vedere Blade Runner 2049 (Denis Villeneuve, 2017), seguito dell’opera proprio in questi giorni nelle sale cinematografiche, la mente torna agli ultimi momenti del primo capitolo: la fuga di Deckard e Rachael e, ancora prima, la struggente morte del replicante Roy Batty, probabilmente il più memorabile simbolo di questa storia. L’addio dell’androide e le sue ultime parole hanno un valore senza tempo e portano una domanda di grande peso: può un essere artificiale insegnare all’Uomo il valore della vita?
Clicca qui per continuare a leggere l’articolo.
L’articolo è stato pubblicato il 5 ottobre 2017 sul sito http://inchiostro.unipv.it/
Dal 2015 Birdmen Magazine raccoglie le voci di cento giovani da tutta Italia: una rivista indipendente no profit – testata giornalistica registrata – votata al cinema, alle serie e al teatro (e a tutte le declinazioni dell’audiovisivo). Oltre alle edizioni cartacee annuali, cura progetti e collaborazioni con festival e istituzioni. Birdmen Magazine ha una redazione diffusa: le sedi principali sono a Pavia e Bologna
Aiutaci a sostenere il progetto e ottieni i contenuti Birdmen Premium. Associati a Birdmen Magazine – APS, l‘associazione della rivista
[…] un vero e proprio spartiacque entrato a pieno titolo nell’immaginario collettivo alla pari di Blade Runner, film con il quale condivide atmosfera noir, estetica e cultura cyberpunk e tematiche […]